Savona, Ivano Perata e Salvatore D’Angelo sono diventati diaconi permanenti
Nella Cattedrale Nostra Signora Assunta il vescovo Calogero Marino ha ordinato diaconi permanenti Ivano Perata, responsabile dell’Oratorio Salesiano “Don Bosco” di Varazze, e Salvatore D’Angelo, collaboratore della Parrocchia San Paolo Apostolo. Il rito si è tenuto nel giorno della solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo, che ha concluso il tempo ordinario.
“Oggi la Chiesa di Savona è in festa – ha detto monsignor Marino durante l’omelia, rivolgendosi ad entrambi – Con voi ringrazio le vostre spose, che vi sono state sempre vicine in questi anni; sono qui anche i vostri figli e le vostre comunità di appartenenza: è davvero una festa che coinvolge tanti. Non abbiamo scelto per caso questo giorno per il vostro diaconato. La liturgia ci invita infatti a contemplare la regalità crocifissa di Gesù, servo per amore, ed è guardando Lui, che ‘non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo’ (Fil 2,7), che possiamo imparare la diaconia”.
Il vescovo ha poi ricordato che la vocazione dei diaconi permanenti richiama il servizio: “Ne siete i custodi – ha spiegato – Servi, perché tutta la Chiesa non dimentichi di essere povera e serva secondo il sogno di Dio”. Infine monsignor Marino ha espresso la speranza di “poter ordinare nei prossimi anni numerosi diaconi permanenti, perché non sono figure sfumate, mezzi preti e mezzi laici, ma uomini che alla sequela di Cristo fanno dono nel servizio della propria vita”.
“Il mio servizio sarà rivolto in particolare nell’oratorio salesiano ai giovani, perché, non dimentichiamolo, anch’essi hanno le loro povertà – ha dichiarato Ivano Perata al termine della messa – Mi auguro di continuare ad essere un testimone e che il Signore mi possa guidare e illuminare. Ringrazio veramente tutti, è stata una cerimonia emozionante, anche per le tante presenze in Cattedrale, soprattutto dei salesiani provenienti da più lontano. Per me è un grande dimostrazione d’affetto che mi ha riempito il cuore”.
“Questa celebrazione rappresenta una nuova partenza per un ministero estremamente importante – ha aggiunto Salvatore D’Angelo – Ivano ed io continueremo a fare ciò che abbiamo sempre fatto, mettendoci sempre più al servizio di chi ha bisogno. In passato i diaconi aiutavano soprattutto orfani e vedove: gli orfani e le vedove di oggi sono persone a noi vicine e necessitano del nostro servizio. Come nella lavanda dei piedi di Gesù a Pietro anche noi siamo servitori e laviamo i piedi ai più poveri”.