Le attività dello Zonta Club di Sanremo non si fermano
Lo Zonta Club Sanremo, presieduto nel biennio 22-24 da Fernanda Littardi, ripropone per l’ottava volta la distribuzione dei sacchetti del pane, ventimila in tutto, che sono stati distribuiti in panetterie e supermercati da Ospedaletti a Taggia, con il nuovo motto zontiano ‘Build a better world for women and girls’ e, al centro, la scritta ‘Zonta dice no alla violenza sulle donne – non ridurre in briciole la vita di una donna’.
Ma le iniziative, a livello sia locale che distrettuale sono tantissime. Domani verrà osservato un minuto di silenzio nelle carceri, grazie alla fattiva collaborazione e partecipazione della direttrice Cristina Marrè e dell’educatrice Rosa Gatto. Un minuto di silenzio sarà osservato anche sul campo da rugby di Pian di Poma a Sanremo, martedì prossimo alle 19, quando avverrà lo scambio di simboli significativi e gagliardetti.
Questo il messaggio che la presidente di Zonta international Ute Scholz intende divulgare in occasione della Giornata Mondiale: “In un momento in cui stiamo affrontando la guerra contro l’Ucraina, l’instabilità economica, il cambiamento climatico e una crisi energetica, ebbene azioni come queste non fanno altro che contribuire al declino della parità di genere, consentendo più atti di violenza di genere in tutto il mondo. È stato anche dimostrato pero’ che molte volte quando affrontiamo questi problemi globali, tenendo conto dei diritti e della protezione delle donne, troviamo soluzioni e riduciamo la violenza di genere. Tutto ciò è più che mai importante per noi pee continuare a dire NO alla violenza contro le donne. Le Zontiane rinnovano il loro impegno per garantire la sicurezza e la protezione delle donne e delle ragazze durante la campagna Zonta dice NO alla violenza contro le donne. Quando agiamo nella nostra comunità e stimoliamo i nostri interlocutori ad agire, l’energia di così tante persone può essere il catalizzatore di un cambiamento nelle politiche e le istituzioni sono costrette a rispondere. Nessuna donna dovrebbe vivere nella paura della violenza”.