La Corte ad Albenga presenta il suo libro «Il boia e la contessa»
Ancora una volta nella “Città delle Torri” si parla di Resistenza. Questa volta l’appuntamento è per sabato pomeriggio all’ auditorium San Carlo con il sostegno della libreria di Laura Quarta, nel centro storico della Città delle Torri. Verrà presentata (alle ore 17) l’ultima fatica letteraria dello scrittore alassino Daniele La Corte. Si tratta del volume: “Il boia e la contessa”: alla presentazione ci saranno, fra gli altri, il presidente dell’ Associazione Vecchia Alassio Andrea Elena e l’onorevole Giovanni Rainisio, presidente dell’ Istituto Storico della Resistenza e dell’ Età Contemporanea. Silvia Ceirano, figlia dell’imprenditore cuneese che ha dato origine all’avventura automobilistica in Italia poi inglobata nella FIAT, diventa contessa di Villafranca-Soissons sposando a soli diciotto anni Eugenio di Carignano, un Savoia di seconda fascia. La storia si concentra per gran parte nel periodo compreso fra l’8 settembre 1944 e il 25 aprile 1945 sviluppandosi tra Torino e Alassio, dove la brillante contessa continua a dare feste, nel suo dorato mondo pur nel disastro della guerra. La sua vita, fra champagne e serate eccitanti, culmina quando inizia una relazione con il capitano nazista Gerhard Dosse, che andrà a vivere con lei, a Villa Ceirano. Lì vicino, ad Albenga, echeggiano le urla dei civili torturati dai tedeschi, aiutati da un italiano, un sadico chiamato il ‘Boia’. Poi, tutto precipiterà… “Ai giornalisti – spiega La Corte- a volte le storie si presentano da sole. È successo così anche in questo caso. Gli episodi da cui prendo spunto mi sono stati raccontati, al termine di una presentazione fatta in Piemonte, da un nipote della contessa che me ne ha riportato i ricordi. Poi, come sempre, è partito il lavoro di ricerca perché le storie sono romanzate, ma lo scenario è reale e l’obiettivo è sempre quello di mantenere viva la testimonianza di certi fatti storici”. La ricerca di La Corte, ex giornalista e colonna del “Decimonono”, si è così orientata verso le violenze, le torture e gli eccidi perpetrati, con assoluta disumanità, in quel periodo dal Boia di Albenga, Luciano Luberti.