Loano, in sala consiliare conferenza su “Russia-Ucraina, una guerra semplice” con Gastone Breccia
A un anno dall’invasione russa dell’Ucraina, venerdì 24 febbraio alle 18 nella sala consiliare di palazzo Doria a Loano si terrà una conferenza dal titolo “Russia-Ucraina, una guerra semplice” con il professor Gastone Breccia.
Come spiegato dallo stesso professor Breccia, il titolo della conferenza “non è una provocazione: penso lo sia davvero. È semplice la motivazione fondamentale della Russia per attaccare l’Ucraina: Putin ha pensato di avere l’occasione di rovesciare il governo di Kiev, chiaramente orientato all’amicizia con l’Occidente, e ha deciso di coglierla usando la forza. È semplice la ragione del fallimento della cosiddetta ‘Operazione Speciale’, la guerra-lampo che avrebbe dovuto consentire ai russi di insediare un governo amico a Kiev in una decina di giorni: Putin e i suoi generali erano stati male informati sulla solidità del ‘regime’ ucraino, sulla volontà di resistenza della popolazione, e si erano convinti (da soli) che Usa e Nato non fossero in grado di reagire in tempo. È semplice la ragione della tenacia mostrata dagli ucraini nell’opporsi all’invasione: ‘Ogni popolo amante della libertà, alla fine sarà libero’ (Simon Bolívar). Ovvero: quando un estraneo entra a casa tua con le armi in pugno, e vuole farla da padrone, tu combatti e combatti e combatti fino a cacciarlo, quali che siano i sacrifici necessari. È semplice la ragione per cui gli Usa, passati i primi giorni in cui ‘tutto poteva accadere’ (quando Biden offrì un passaggio in America a Zelensky, ottenendone una risposta passata alla storia), abbiano appoggiato l’Ucraina, ma non troppo: il massimo vantaggio, per loro, è vedere la Russia che si dissangua, perde uomini armamenti e prestigio, senza rischiare una guerra su vasta scala. Quindi sì agli Himars, no ad aerei carri armati e truppe. Sono persino semplici la ragioni per cui i russi non hanno sfondato le linee ucraine e non hanno ottenuto risultati decisivi sul campo: non hanno mai avuto una superiorità numerica sufficiente, non hanno saputo adattarsi rapidamente a una situazione diversa dalle loro aspettative, l’eccezionale sostegno dell’intelligence occidentale alle forze ucraine li ha messi costantemente in situazione di inferiorità sul campo di battaglia. E avanti così”.
“È un mondo complicato, ma ci sono anche delle cose semplici. Dovrebbe essere semplicissimo, ad esempio, sapere dove sta la ragione e dove sta il torto in questa tragedia. Prima di ogni altra considerazione. Ha torto chi ha violato in armi i confini di un paese sovrano che non costituiva una minaccia alla sua sicurezza, chi ha creduto di poter spezzare la volontà di resistenza del suo popolo con il terrore, chi ha massacrato civili e devastato paesi e città. Ha ragione chi difende la propria terra, la propria casa, la propria vita. È una sorta di livello zero, ma imprescindibile, da cui partire per acquisire consapevolezza di ciò che sta accadendo da quasi un anno in Ucraina. Il 2023 sarà un altro anno di guerra, probabilmente. La via per la pace passa attraverso la giustizia, ovvero la fine dell’invasione e la punizione dei criminali di guerra, e la libertà del popolo ucraino. Si illudono quelli che, magari in buona fede, auspicano una ‘resa’ degli ucraini di fronte al fatto compiuto dell’occupazione russa di una parte del loro paese. Sarebbe come seminare i denti del drago, da cui nascerebbero domani altri uomini armati”.
L’incontro è stato organizzato dall’associazione Centro Fiori Eventi con il patrocinio dell’assessorato a turismo, cultura e sport del Comune di Loano. Ingresso libero.