A Palazzo Doria un convegno su “Villa Maria a Loano: dalla criminalità alla comunità”
“Villa Maria a Loano: dalla criminalità alla comunità” è il titolo di studio della giornata che si terrà venerdì 17 marzo a Loano.
L’incontro, organizzato dal Comune di Loano, si propone di sensibilizzare e far conoscere il valore dei beni confiscati alla mafia per le comunità locali, con un focus sull’importanza delle misure di prevenzione ed un approfondimento sulla normativa di riferimento del settore dei beni confiscati.
L’evento prenderà il via alle 10 nella sala consiliare di Palazzo Doria. Ai saluti di Luca Lettieri, sindaco di Loano, seguirà la proiezione di un video realizzato dagli studenti dell’istituto Falcone. Seguiranno gli interventi dei relatori: Alessandra Simone, questore della provincia di Savona, parlerà de “L’importanza delle misure di prevenzione patrimoniali e della confisca antimafia”; Roberto Bellasio, dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, presenterà “Normativa di riferimento, attività e funzioni dell’ANBSC e la procedura di affidamento dei beni immobili”; Lorenzo Marenco, funzionario servizio di Edilizia Privata del Comune di Loano, parlerà de “La vigilanza edilizia”; Luca Losio, referente di “Libera contro le Mafie” per il ponente ligure, racconterà de “Il sogno di Pio La Torre: togliere i beni ai mafiosi per ridare dignità ai cittadini”. Modera Monica Caccia, consigliere comunale con incarico all’acquisizione dei beni confiscati.
L’evento sarà preceduto, alle 9, dalla commemorazione di Emanuela Loi, agente della Polizia di Stato e vittima della mafia (insieme ai colleghi Agostino Catalano, Eddy Walter Cosina, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli ed il giudice Paolo Borsellino), presso i Giardini Caduti di Nassiriya.
“Se la mafia fa un passo, lo Stato ne deve fare due – dichiarano il sindaco Luca Lettieri ed il consigliere Monica Caccia – E’ fondamentale sensibilizzare e far comprendere alla collettività e ai giovani che la mafia può essere sconfitta. Dalle ceneri e dalla distruzione possiamo creare bellezza: come diceva Peppino Impastato ‘Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà’. Ai giovani va trasmessa la curiosità e la motivazione a rendere il nostro Paese un luogo in cui regna il coraggio e non la paura e la rassegnazione; in cui non si arrendano di fronte alle difficoltà della vita e in cui le forze dell’ordine si identifichino come risorsa e punto di riferimento per il cittadino, supporto e guida mentre vigilano su di esso”.
“Grazie al sostegno del sindaco Lettieri – aggiunge Monica Caccia – ho potuto proseguire il progetto di promozione della legalità dal titolo ’57.F.B’ in ricordo del periodo in cui sono morti i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Il 23 maggio 1992 Falcone morì nella strage di Capaci; soli 57 giorni dopo, il 12 luglio, la mafia uccise l’amico e collega di Falcone, il giudice Borsellino. Oggi, insieme ai ragazzi della classe 3B Grafica dell’istituto Falcone di Loano e con il coordinamento delle insegnanti, dell’architetto Alessia Ferrua, di Manuela Impieri e Daniela Di Pasquale, abbiamo voluto rappresentare un bene confiscato alla mafia di Loano, Villa Maria, attraverso un percorso fotografico, mostrando non solo il degrado che illegalità e leggi farraginose e obsolete portano ancora nel territorio (attraverso la presenza di beni che, se riqualificati, potrebbero portare invece ad un contributo a fini sociali) ma anche volgendo lo sguardo al futuro, con esempi di beni sanati e riportati a nuova vita nel territorio ligure. Per finire, abbiamo promosso un sondaggio attraverso un QrCode: tramite un questionario anonimo, la cittadinanza potrà esprimere la propria opinione in merito al futuro di questo immobile confiscato”.
La mostra sarà inaugurata alle 9.30 di venerdì 17 marzo e resterà allestita nella Sala Mosaico fino a giovedì 24 marzo; un pannello riportante il QrCode sarà esposto anche all’ingresso del municipio.