Per le concessioni balneari istituito un tavolo tecnico
Il governo Meloni ha istituito il tavolo tecnico per la riforma delle concessioni balneari, nominando il capo dipartimento della presidenza del consiglio Elisa Grande come coordinatrice generale dei lavori e l’ex senatore Paolo Ripamonti (Lega) come responsabile della mappatura. Lo ha reso noto un comunicato di Palazzo Chigi, diramato ieri pomeriggio. Il tavolo, previsto dall’ultimo decreto milleproroghe, avrà il compito di convocare tutti i ministeri competenti, le Regioni e le associazioni di categoria per definire le modalità di riassegnazione delle concessioni, in scadenza il 31 dicembre 2024. Al momento l’istituzione del tavolo è stata solo annunciata, ma senza comunicare la data della prima convocazione. La decisione di Palazzo Chigi «È istituito presso la presidenza del consiglio dei ministri, dipartimento per il coordinamento amministrativo, il tavolo tecnico consultivo in materia di concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali, come previsto dall’articolo 10-quater del decreto legge 21 dicembre n. 198», afferma la nota di Palazzo Chigi. «Il tavolo, acquisiti i dati relativi a tutti i rapporti concessori in essere delle aree demaniali marittime, lacuali e fluviali, definisce i criteri tecnici per la determinazione della sussistenza della scarsità della risorsa naturale disponibile, tenuto conto sia del dato complessivo nazionale sia di quello disaggregato a livello regionale e della rilevanza economica transfrontaliera». «Il tavolo è presieduto dal capo del dipartimento (Elisa Grande, NdR) ed è composto da due rappresentanti tecnici per ciascuno dei seguenti ministeri: infrastrutture e trasporti, economia e finanze, imprese e made in Italy, ambiente e sicurezza energetica, turismo, protezione civile e politiche del mare, affari regionali e autonomie, affari europei. Ne faranno parte anche un rappresentante delle Regioni e i rappresentanti delle associazioni di categoria», conclude la nota. Mappatura entro luglio, Ripamonti coordinatore Sempre ieri il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini ha nominato il leghista Paolo Ripamonti quale consigliere per il coordinamento delle attività relative alla ricognizione e rilevazione delle concessioni demaniali marittime. «Tali attività, infatti, sono svolte dal ministero delle infrastrutture e dalle capitanerie di porto, secondo quanto previsto dalla legge per la concorrenza approvata lo scorso anno», precisa una nota del Mit. Già senatore nel corso della precedente legislatura, nonché vicepresidente della commissione industria, turismo e commercio del Senato e co-relatore della legge sulla concorrenza del governo Draghi, Ripamonti avrà il compito di seguire la delicata questione e di coordinare i lavori per la mappatura del demanio marittimo, lacuale e fluviale. Riguardo alle tempistiche, nei giorni scorsi durante un comizio Salvini ha detto che «contiamo di completare la mappatura di tutte le coste entro luglio», aggiungendo che «se, come siamo convinti, le risorse non sono così limitate, chi vuole continuare a lavorare potrà farlo e chi volesse cambiare avrà un indennizzo». La mappatura delle coste è il primo passo previsto per procedere con il riordino delle concessioni balneari, in scadenza il 31 dicembre 2024 e che in base alla direttiva europea Bolkestein, devono essere riassegnate tramite gare pubbliche. La legge 118/2022 del governo Draghi aveva disposto l’istituzione del Siconbep, un nuovo sistema informatico per censire tutte le concessioni di beni pubblici, ma nonostante l’approvazione in prima lettura del decreto attuativo e lo stanziamento di due milioni di euro all’anno, ad oggi nulla di concreto è stato fatto. Di recente anche la Corte di giustizia europea, con la sentenza del 20 aprile scorso, ha ribadito l’importanza della mappatura per stabilire se la risorsa spiaggia sia scarsa o meno, e secondo le associazioni degli imprenditori balneari, è possibile garantire la concorrenza richiesta dall’Europa assegnando in concessione i litorali liberi per permettere di avviare nuove imprese, anziché espropriare quelle esistenti.
Fonte: MondoBalneare.com