Il Museo Navale Romano di Albenga si rinnova e diventa ancora più attrattivo

Il Museo Navale Romano di Albenga si rinnova e diventa ancora più attrattivo

Due autorità nazionali del mondo della cultura, il direttore generale dei Musei dello Stato Massimo Osanna e il direttore generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio con funzioni di direzione della Soprintendenza Speciale per il Piano nazionale di ripresa e resilienza Luigi La Rocca, erano presenti ad Albenga (cosa che non era accaduta neppure all’inaugurazione dell’arena di Verona) per una visita in anteprima al nuovo allestimento che nelle prossime settimane sarà visitabile anche dal pubblico.

Uno sguardo moderno sul nostro passato nella città dove è nata l’archeologia subacquea nel 1950 grazie al lavoro di Nino Lamboglia.

Durante la giornata si è parlato della nascita dell’archeologia subacquea, del nuovo progetto del Museo Navale Romano e dell’isola Gallinara di recente entrata, per quel che riguarda Villa Diana, nel patrimonio dello Stato e sulla quale si stanno portando avanti progetti di valorizzazione sia dal punto di vista naturalistico che storico e, per l’appunto, archeologico.

Afferma il sindaco Riccardo Tomatis: “Forse non tutti sanno che l’archeologia subacquea è nata proprio ad Albenga grazie all’impresa del Prof. Lamboglia sulla nave Artiglio, ma di certo tutti i cittadini di Albenga conoscono il museo Navale Romano, fosse anche solo per esservi andati in visita durante gli anni scolastici.

Siamo molto orgogliosi oggi di poter presentare in anteprima il nostro museo che in parte mantiene le caratteristiche distintive di sempre – come ad esempio l’allestimento delle anfore così come erano posizionate nella nave romana – e in parte si rinnova e modernizza per riuscire a raccontare ancora meglio la nostra storia”.