Accelerare sulla mappatura delle concessioni demaniali, ora i sindacati dei balneari sono d’accordo
Accelerare sulla mappatura delle concessioni demaniali, da avviare entro la fine di giugno e da concludere entro settembre per appurare la non scarsità della risorsa spiaggia, prima di decidere il futuro delle attuali imprese balneari. È il piano del governo Meloni, condiviso con le associazioni di categoria convocate al primo appuntamento del tavolo tecnico interministeriale per discutere sul riordino del settore. A spiegarlo è un articolo pubblicato da Mondobalneare.com il portale di riferimento della categoria.
Una riunione di circa tre ore che si è tenuta in un clima positivo di unità e condivisione, anche perché si è toccato solo l’unico argomento che mette d’accordo tutti i sindacati, ovvero quello della mappatura. Non c’è invece ancora un intento chiaro sulla riassegnazione dei titoli, nonostante la loro imminente scadenza (31 dicembre 2023 secondo il Consiglio di Stato, 31 dicembre 2024 per l’ultimo decreto milleproroghe) che fa molto preoccupare gli imprenditori del settore, e che sta portando alcuni Comuni a istituire già i bandi. Qualcosa di più si potrebbe venire a sapere il prossimo 4 luglio, data in cui è stato fissato il prossimo appuntamento del tavolo tra ministeri e associazioni; ma quel che è certo per ora è che la questione balneare non farà parte del decreto “salva infrazioni” licenziato dal consiglio dei ministri. «Il tavolo interministeriale è chiamato ad avviare la mappatura del demanio marittimo, lacuale e fluviale italiano in merito alla questione delle concessioni balneari, un lavoro propedeutico che ha come obiettivo quello di capire se vi è scarsità o meno della risorsa», ha spiegato Gianluca Caramanna, deputato e responsabile nazionale per il turismo di Fratelli d’Italia, in seguito all’incontro. «La riunione è andata bene, c’è stata una condivisione del metodo di lavoro: la prima parte sarà inevitabilmente quella di raccogliere tutti i dati in possesso in questo momento, e poi procedere con i criteri con cui andare avanti». «Ho chiesto che i Comuni, le Regioni e le Capitanerie di porto provvedano alla raccolta dei dati necessari nel più breve tempo possibile», ha aggiunto Caramanna.