Incontro, festa e film per la Giornata del rifugiato a Savona
Al Priamar la proiezione di “Princess” di Roberto De Paolis
Savona. Dopo lo stop imposto dalla pandemia di Covid-19 la Caritas diocesana di Savona-Noli rilancia le iniziative per il Mese del Rifugiato, consolidata tradizione del territorio. Venerdì 23 giugno alle ore 21 alla Sala Cappa del Centro Diocesano Pastorale “Città dei Papi”, in via dei Mille 4, Oliviero Forti, responsabile dell’Ufficio Politiche Migratorie e Protezione Internazionale dell’area nazionale di Caritas Italiana, presenterà il progetto dei corridoi umanitari come via legale d’accesso per i migranti.
Sabato 24 giugno in piazza del Popolo si svolgerà la festa per la Giornata Internazionale del Rifugiato. Alle 18 circa verrà introdotta la giornata, a seguire ogni partecipante potrà portare una lettura da lui o lei prodotta o scelta, un pezzo teatrale, una musica sul tema delle migrazioni e dell’accoglienza. Dalle 19:30 si terrà la cena condivisa (ognuno può portare qualcosa di preparato). Dalle 21 il circolo Raindogs House animerà la serata con dj set.
Nell’ambito della rassegna estiva “Cinema in Fortezza”, promossa dal Nuovofilmstudio, venerdì 21 luglio alle 21:30 al Priamar sarà possibile assistere al film “Princess”, scritto e diretto da Roberto De Paolis. È la storia di una giovane clandestina nigeriana che vende il proprio corpo ai margini di una grande città. Come un’amazzone a caccia, si muove in una pineta che si estende fino al mare, un bosco incantato in cui rifugiarsi, nascondersi dalla vita, guadagnarsi il pane quotidiano. Per sopravvivere deve fiutare l’odore dei soldi, schivare pericoli e sentimenti, un cliente dopo l’altro, senza soluzione di continuità. Un giorno litiga con le amiche con le quali condivide la strada e incontra un uomo che sembra volerla aiutare ma è soltanto da sola che Princess potrà salvarsi.
“Ho costruito il film fondendo il mio punto di vista con quello di alcune ragazze nigeriane, vere vittime di tratta, che lo hanno scritto con me e poi hanno interpretato se stesse – dichiara il regista – Si è creato così uno spazio di lavoro nuovo e libero: insieme abbiamo percorso strade diverse e, credo, più autentiche rispetto alla rappresentazione, spesso pietistica, cui siamo abituati quando si parla di immigrazione, clandestinità e prostituzione. Sempre in bilico tra il racconto dal vero di una realtà degradata e quello lirico di un’umanità ferita, il film è un racconto di formazione. Prima di ogni altra cosa, Princess è una ragazza di diciannove anni che, aggrappata al proprio candore, cerca di resistere alla ferocia del mondo”.