Il sindaco di Andora fa i conti in tasca a Rivieracqua
Ancora una dura presa di posizione da parte del sindaco di Andora Mauro Demichelis contro la società Rivieracqua alla quale fa i conti in tasca evidenziando quanti milioni di euro, negli ultimi sette anni, sono arrivati nelle casse del gestore, fra bollette, manutenzioni straordinarie sulla rete finanziate dal Comune, oltre che al sostegno ai lavori del Master Plan del Roja e per il dissalatore.
“Ecco i conti di Rivieracqua sulla pelle degli Andoresi – scrive Demichelis in un post – Negli ultimi 7 anni, gli utenti di Andora hanno pagato circa 20 milioni e 600 mila euro di bollette, sulle quali Rivieraqua ha avuto un utile di circa 5 milioni. A questi 20 milioni e 600 mila euro, si aggiungono altri 3 milioni e mezzo di euro che il Comune ha anticipato per le manutenzioni straordinarie, il Master Plan Roja e il dissalatore, per un totale complessivo di 24 milioni e 100 mila euro incassati da Rivieracqua, che in cambio ha chiuso l’ufficio di Andora in Via dei Mille e ha messo a disposizione del servizio idrico di Andora un solo operaio part-time. Vergogna!”
Prosegue il primo cittadino di Andora contestando al Presidente Mangiante di non avere mai dato riscontro della situazione ai cittadini.
“Dopo anni di assoluto silenzio e indifferenza verso il nostro territorio, il Signor Gian Alberto Mangiante, Presidente di Rivieracqua, si palesa (sui giornali n.d.r) in tutto il suo splendore per dire che “le colpe non sono riconducibili al Consorzio”. È tutto vero, infatti le colpe sono innanzitutto le sue e del suo CDA, che non ha saputo gestire l’incarico che gli è stato affidato. Invece di perdere tempo a trovare giustificazioni al limite del ridicolo, chieda scusa ai Cittadini e faccia in modo che gli andoresi ricevano l’acqua necessaria e si dimetta, farebbe davvero più bella figura!”
Questa mattina Rivieracqua ha trasmesso alla Provincia di Imperia e all’ASL2 una Proposta di piano per il posizionamento dei serbatoi per i cittadini sul territorio di Andora, ribadendo che i “serbatoi saranno riempiti con acqua potabile mediante utilizzo di autobotte certificata”, ma di non poter ottemperare per motivi organizzativi “alla disposizione regionale per cui l’acqua non deve sostare nelle cisterne più di 12 ore”. Scrive il gestore che in attesa di una deroga richiesta che vede sottostare al parere dell’Asl e ad una attestazione di necessità da parte della Protezione Civile, l’acqua nelle cisterne “non potrà considerarsi pertanto potabile”.
Questa mattina, il Sindaco di Andora ha ricevuto una nota del Difensore Civico Regionale, Francesco Lalla, in cui comunica di aver preso atto “dell’ingente sforzo economico dell’Amministrazione con il noleggio del dissalatore per far fronte alle inefficienze del Gestore” e comunica di restare a disposizione “per favorire ogni azione di supporto per il superamento dell’attuale situazione di contingibilità e urgenza dovuta alla crisi idrica” oltre a confermare di essere intervenuto presso Rivieracqua ricordandogli “che il servizio riveste un particolare interesse speciale e che l’acqua è un bene pubblico”.