Rigassificatore, Toti risponde alle domande via Facebook

Rigassificatore, Toti risponde alle domande via Facebook

Lunedì 25 settembre, a partire dalle 10, si terrà una seduta straordinaria e monotematica del Consiglio regionale sul tema del rigassificatore che verrà realizzato in Liguria.
“Ovviamente non abbiamo alcun timore a rispondere in aula e ad affrontare una seduta di questo tipo, ma chi la chiede vuole solamente fare polemica, non vuole dare un contributo”, commenta il presidente della Regione Liguria e Commissario di Governo per il rigassificatore Giovanni Toti.
Oggi, alle 14.30, il presidente della Regione Liguria sarà in diretta sulla sua pagina Facebook proprio sul tema del rigassificatore: sarà una diretta aperta ai commenti, in cui il presidente risponderà alle domande degli utenti.
“Un modo per ascoltare i legittimi timori dei cittadini e dare risposte, ribadendo ancora una volta, che si tratta di un’opera che non comporta alcun rischio per l’ambiente e nessun rischio per i cittadini, essendo in mare, e che non avrà nessun impatto sul turismo, visto che già il nostro territorio ne ospita uno e non sta causando alcun danno al golfo di Spezia, alle Cinque Terre, a Porto Venere e Lerici, realtà che stanno crescendo moltissimo- aggiunge Toti -. Ogni paura è legittima ma è frutto di mancanza di informazioni: ho grande rispetto per le persone che hanno paura, non possiamo certo pretendere che ogni cittadino sia un ingegnere, o un perito chimico o un esperto di gas. Ho molta meno tolleranza verso chi usa le paure dei cittadini per farsi propaganda politica, danneggiando il Paese: chi lo fa non è degno di fare politica”.
“Il rigassificatore in Liguria non è un capriccio, è una necessità che due governi della Repubblica italiana hanno riconosciuto. Forse alcuni hanno dimenticato che, pochi mesi fa, le proteste si facevano contro il caro bollette, insostenibili per le famiglie, e contro il caro gas, insostenibile per le imprese. L’Italia ha bisogno di gas, l’Italia ha bisogno di alimentare il proprio sistema industriale e di essere messa in sicurezza dal punto di vista energetico. La Liguria ospita il primo sistema portuale del Paese, e non lo è per caso, ma perché i porti liguri hanno alle spalle il sistema industriale più potente e le regioni più popolate d’Italia: Lombardia e Piemonte da sole generano quasi il 40% del PIL, e a questo bisogna sommare quello generato dall’Emilia-Romagna. Ritengo che la Liguria debba fare la sua parte fino in fondo, realizzando infrastrutture importanti per lo sviluppo e la crescita del Paese”.
“Tutti gli enti territoriali di quella provincia sono completamente coinvolti, in sede sia tecnica che politica – conclude – Si tengono riunioni quotidiane con i cinque comuni interessati a terra, con l’Autorità di sistema portuale, con Snam e con Rina. Abbiamo incontrato i sindaci, gli assessori, i tecnici e continuiamo a farlo, cogliendo ogni suggerimento anche per modificare eventualmente il progetto. Si tratta di un percorso che si svolge all’interno di regole di sicurezza per l’ambiente e le persone, in pieno dialogo coi territori. Il rigassificatore di Vado, a differenza di quelli posizionati in emergenza a Piombino e Ravenna, passerà attraverso procedure ordinarie di autorizzazione: oltre 50 enti parteciperanno alla Conferenza dei servizi, e ci sarà una Valutazione di impatto ambientale nazionale, che per Piombino e a Ravenna non si è tenuta per motivi appunto di emergenza. Se emergeranno prescrizioni o rischi ovviamente saranno i tecnici a dirlo, e ci muoveremo di conseguenza”.