Savona, contro il rigassificatore 150 pagine di osservazioni
Dopo i Comuni di Quiliano e Bergeggi, anche il capoluogo Savona ha presentato le osservazioni al progetto di trasferimento, nel 2026 a Vado Ligure, del rigassificatore che si trova oggi a Piombino.
“Il documento si divide in due parti – spiega il sindaco Marco Russo – La prima evidenzia che questo progetto entra in conflitto con il modello di sviluppo che stiamo costruendo, in equilibrio tra sviluppo portuale, turistico e l’innovazione dell’università; la seconda verte su questioni tecniche come livello di inquinamento in atmosfera e in mare, tecnologia della nave e possibili effetti sanitari”.
Il Comune di Savona punta il dito in particolare sulla mancata indicazione della quantità di ipoclorito di sodio che finirà in mare durante il procedimento di rigassificazione e sull’idoneità della nave Golar Tundra di garantire il servizio con continuità operando in mare aperto ma anche sulla mancata stima dei rifiuti prodotti e sulle possibili interferenze con la navigazione costiera.
Savona chiede inoltre di valutare un cambio di tecnologia, da circuito aperto a circuito chiuso. “Ribadiamo la nostra contrarietà al progetto – ha concluso il sindaco – e rinnoviamo la richiesta di essere inseriti nella conferenza dei servizi”.
“L’aria e gli impatti sanitari non hanno confini – ha aggiunto il consulente dei Comuni, l’ingegnere ambientale Marco Stevanin – Il proponente dice che l’impatto è minimo, noi diciamo che non hanno fatto una valutazione corretta. Inoltre bisogna considerare che inseriamo una goccia in un bicchiere già stracolmo e nella nostra analisi partiamo da questo presupposto”.