A Cengio la cerimonia di consegna dei premi “Castelli Carretteschi”
Il Palazzo Rosso di Cengio, con inizio alle ore 19.45, si trasformerà in un palcoscenico di riconoscimenti e gratitudine, ospitando la prestigiosa cerimonia di consegna del premio “Castelli Carretteschi”.
Quest’evento solenne e significativo, giunto alla quinta edizione, oltre a essere un momento di celebrazione, rappresenta un tributo sentito a coloro che hanno profondamente arricchito il tessuto sociale, culturale, turistico e ambientale della Val Bormida.
I “Castelli Carretteschi”, icone storiche di un passato glorioso e custodi di tradizioni millenarie, donano il loro nome a questo premio, simbolo tangibile dell’identità e della bellezza della nostra terra. L’obiettivo di questa iniziativa è illuminare e mettere in risalto quelle figure, sia individuali che associative, che con passione, dedizione e sacrificio hanno lavorato instancabilmente per preservare e promuovere le ricchezze inestimabili del territorio.
Il premio, articolato in quattro categorie distintive – sociale, culturale, turistica ed ambientale – è una manifestazione tangibile del riconoscimento e dell’ammirazione della comunità verso coloro che si sono distinti in questi ambiti cruciali.
Nel settore sociale, vengono lodati coloro che con altruismo e compassione hanno dedicato tempo ed energie per sostenere i più vulnerabili, offrendo un contributo inestimabile alla coesione sociale e al benessere comune.
La sfera culturale è omaggiata da individui e organizzazioni che, attraverso la promozione dell’arte, della storia locale, della musica e della conservazione del patrimonio, hanno dato vita e colore alla nostra identità culturale, trasmettendo le radici della nostra storia alle generazioni future.
Il campo turistico è reso vivo da coloro che con passione hanno contribuito allo sviluppo e alla promozione del turismo locale, valorizzando le bellezze naturali e culturali della Valle Bormida e aprendo le porte agli occhi curiosi dei visitatori.
E infine, ma non per importanza, il settore ambientale è onorato da chi si è dedicato con impegno e lungimiranza alla protezione e alla conservazione dell’ambiente, educando e sensibilizzando la comunità sull’importanza di un approccio sostenibile e consapevole verso il nostro ecosistema.
I destinatari dei premi di questa quinta edizione sono figure di spicco che hanno illuminato il panorama locale con il loro impegno e dedizione:
- Associazione pro loco di Cengio
Nata nel 1975 da un’idea del compianto storico presidente Cavaliere. Franco Marraccini con il nome di “Comitato di Cengio in festa”, si trasforma nel 1984 in pro loco di Cengio. Alla soglia del suo cinquantesimo anniversario, in qualità di associazione di promozione sociale e turistica continua a rappresentare un punto di riferimento importantissimo e un collante per la comunità cengese, grazie al coinvolgimento di tutte le fasce di età nelle sue innumerevoli iniziative.
- Giuseppe Grosso
A un uomo che ha fatto del volontariato il filo conduttore di una vita: donatore di sangue dal 1959, membro dell’AVIS di Cengio dal 1961 e Presidente dal 1982, volontario della CRI per 20 anni in qualità di autista, ex vicepresidente dello Sci Club di Cengio, da 20 anni responsabile del Gruppo Carabinieri in pensione di Cengio. L’eccezionale quota di 186 donazioni di sangue effettuate prima del raggiungimento del limite massimo di età gli sono valse il conferimento dell’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.
- Gianpietro Meinero
Il suo merito è non solo quello di essere da sempre un instancabile organizzatore di eventi che hanno fatto conoscere Cengio oltre i confini della provincia di Savona e della Liguria, ma anche quello di aver sostenuto con passione e costanza le attiva agricole ed ecosostenibili. Fondatore dell’Associazione produttori e trasformatori della Zucca di Rocchetta, della Comunità del Cibo, della condotta Slow Food Valbormida, ha contribuito nel 2014 all’ottenimento di un posto sull’ARCA del Gusto Slow Food per la Zucca di Rocchetta.
- Luogotenente Carica Speciale Angelo Santin
Un uomo dal cuore grande, la cui volontà di proteggere e aiutare il prossimo continuava anche quando svestiva i panni di Comandante della stazione carabinieri di Cengio: marito, padre, volontario, punto di riferimento per tutti cengesi, ma soprattutto per i giovani, che ha sempre accolto sotto la sua ala, anche prestando il suo contributo presso la società sportiva Cengio Calcio, in qualità di allenatore delle squadre giovanili. Cengese di adozione, è entrato e rimarrà sempre, grazie alla sua disponibilità e al suo entusiasmo, nel cuore di tutti.
- Parroco Don Bartolomeo Prato (Don Meo)
Un uomo il cui abito talare non rappresenta solo la condizione di Sacerdote, ma anche e soprattutto la scelta di dedicare sé stesso al prossimo, Don Meo incarna tutte le qualità umane e cristiane del Parroco di paese: disponibilità, passione, dedizione, gentilezza. Qualità che fanno di lui non solo un instancabile ministro al servizio di ben otto parrocchie della Val Bormida, ma anche un punto di riferimento per bambini, adulti e anziani. Sempre pronto a mettersi a disposizione degli altri, energico, comprensivo e pragmatico, è una boccata d’aria fresca per la comunità di fedeli affidate alla sua guida amorevole.