In Liguria sono circa centomila i pazienti presi in carico dal sistema sanitario per una diagnosi di tumore

In Liguria sono circa centomila i pazienti presi in carico dal sistema sanitario per una diagnosi di tumore

In Liguria sono circa centomila i pazienti presi in carico dal sistema sanitario per una diagnosi di tumore. È il dato messo in evidenza dalla Regione Liguria e dall’Aziande sanitaria ligure (Alisa) alla vigilia della Giornata mondiale contro il cancro, che si celebrerà domani in varie piazze della Regione.

I tumori sono la seconda causa di morte in Italia e nel mondo secondo l’ultimo report stilato dall’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) in collaborazione con l’Associazione italiana dei registri tumori (Airtum). Regione Liguria e Alisa illustrano che i pazienti oncologici “ci sono grandi novità in arrivo, frutto delle ricerche più avanzate, come la profilazione molecolare dei tumori, i nuovi farmaci ‘intelligenti’, nuove tecnologie per la diagnosi, la chirurgia e la radioterapia.

Tutte queste innovazioni fanno parte dell’approccio definito ‘medicina di precisione’, non più farmaci poco selettivi e molto tossici, ma farmaci mirati ai difetti specifici della cellula tumorale”. “Le novità riguardano anche l’organizzazione dell’assistenza ai pazienti oncologici, proseguendo su una strada che Regione Liguria e Alisa hanno intrapreso da tempo – spiega l’assessore regionale alla Sanità Angelo Gratarola – ad esempio promuovendo l’implementazione dell’approccio multidisciplinare in ogni azienda sociosanitaria e della rete oncologica”. Il lavoro che sta portando avanti il dipartimento interaziendale oncoematologico di Alisa prevede anche nuovi percorsi organizzativi, accessi facilitati per favorire diagnosi tempestive e una sempre maggiore integrazione ospedale-territorio.

“Il dipartimento oncoematologico di Alisa, guardando anche al Piano oncologico nazionale 2023 sta lavorando in diversi ambiti che porteranno a percorsi più facili per i pazienti e i loro familiari – aggiunge il direttore di Alisa Filippo Ansaldi – ad esempio creare per ogni azienda un centro di accesso facilitato per i pazienti con un sospetto, al fine di portare a termine tempestivamente il percorso diagnostico, riorganizzare il follow-up dei pazienti guariti stabilendo collaborazioni tra ospedale e territorio per poter svolgere anche vicino a casa gli esami di controllo”.