La Regione spinge sul progetto europeo “Reconect”
Ci saranno il vice presidente con delega all’Agricoltura, ai Parchi e al Marketing territoriale Alessandro Piana e l’assessore al Turismo Augusto Sartori per la Regione Liguria, insieme a rappresentanti dei Comuni di Santa Margherita Ligure, Portofino e Camogli, dell’Università di Genova e oltre 50 esperti internazionali in mitigazione del rischio idrogeologico e gestione delle risorse idriche al meeting di Camogli lunedì 18 marzo dalle ore 18.30 presso l’Hotel Cenobio dei Dogi organizzato dall’Ente Parco Regionale di Portofino ed altri partner italiani nell’ambito del progetto Europeo H2020 RECONECT. Questo piano da 15 milioni di euro con 17 Paesi coinvolti è iniziato nel 2018 e persegue lo scopo di rafforzare l’applicabilità e la progettazione di opere strutturali attraverso soluzioni basate sulla natura. Il Parco di Portofino è uno dei quattro dimostratori europei con due bacini-pilota nei quali sono stati realizzati interventi con tecniche naturali di stabilizzazione dei versanti, di ripristino dei terrazzamenti, di sistemazione dei sentieri e di riforestazione, oltre a varie azioni di monitoraggio.
“Riteniamo che la salvaguardia del territorio sia fondamentale – dice il vice presidente della Regione Liguria Alessandro Piana-. Anche nel nuovo Complemento per lo Sviluppo Rurale della Liguria 2023-2027 (CSR), così come nella passata programmazione, un’ampia fetta di risorse (oltre 60 milioni) è infatti destinata alle azioni climatico-ambientali. Ne è una riprova il rifinanziamento a valere sul vecchio PSR con 9,4 milioni di euro dedicata al ripristino dei muretti a secco, per preservare le coltivazioni e l’ambiente, che aprirà il 21 marzo. Salgono così a 32,4 milioni di euro i fondi stanziati proprio su questa tipologia di intervento. Sempre il 21 marzo 2024 è previsto inoltre un sopralluogo a Vernazza e Manarola in collaborazione con il Parco Nazionale delle Cinque Terre e il progetto europeo STONEWALLSFORLIFE – Programma LIFE che implementa interventi NBS (Nature-Based Solutions) e promuove la manutenzione e il ripristino dei muretti a secco per aumentare la resilienza di queste aree”.
“La rinaturalizzazione e la gestione del patrimonio paesaggistico sono leve fondamentali per il turismo slow e outdoor che deve essere rispettoso dell’ambiente. Vivere in un territorio con un rischio idrogeologico sempre più ridotto significa anche dare sicurezza a tutti i cittadini e ai turisti che sempre di più anno dopo anno vengono a visitare la nostra regione – spiega l’assessore al Turismo Augusto Sartori – I parchi e i sentieri della Liguria sono parte integrante di un’offerta che punta sempre più alla destagionalizzazione grazie al traino offerto dagli sport outdoor e grazie alla valorizzazione del nostro ricco patrimonio di borghi storici. Riteniamo inoltre che sia fondamentale innalzare la qualità dell’offerta dei servizi investendo ulteriormente nella formazione degli operatori. A tal proposito, nel 2023 Regione Liguria ha attivato 7 corsi di formazione per l’abilitazione all’esercizio della professione di guida ambientale escursionistica (Gae), al termine dei quali ben 130 allievi hanno conseguito l’abilitazione. Occorre quindi tutelare i professionisti, richiamando i Comuni ai dovuti controlli per evitare non soltanto una concorrenza sleale ma anche che persone non qualificate impoveriscano la qualità dell’offerta e, soprattutto per gli escursionisti, mettano anche a rischio l’incolumità stessa dei nostri turisti. Merita un apprezzamento l’iniziativa del 20 marzo prossimo quando a San Fruttuoso di Camogli i partner RECONECT saranno guidati dal personale del Fai in una visita all’Abbazia con l’obiettivo di unire il patrimonio artistico a quello legato prettamente al paesaggio. Sarà un altro modo di promuovere il territorio partendo da un meeting tecnico-scientifico di estremo interesse”.
“Con il progetto Reconect, che prosegue la linea egli Interreg marittimi “Trig-Eau” e “Res-Eau”, sempre mirati a sviluppare la resilienza dei territori promuovendo infrastrutture verdi per la gestione dei deflussi idrologici, il Parco di Portofino promuove concretamente le attività di mitigazione del rischio idrogeologico attraverso interventi pilota nei bacini di Paraggi e San Fruttuoso”, sostiene Francesco Faccini, vicepresidente dell’Ente Parco e delegato del rettore dell’Università di Genova per le valutazioni geologiche e di mitigazione del rischio idrogeologico. Inoltre, grazie a questi progetti europei e alla rete di collaborazione con le amministrazioni comunali, il Monte di Portofino è oggi monitorato con una fitta rete di strumentazione idrometeorologica.