La filiera forestale savonese guarda al futuro, anche grazie a due progetti finanziati dalla Regione Liguria

La filiera forestale savonese guarda al futuro, anche grazie a due progetti finanziati dalla Regione Liguria

Macchine innovative, formazione professionale e processi di ottimizzazione. La filiera forestale savonese guarda al futuro, anche grazie a due progetti finanziati dalla Regione Liguria attraverso Il Programma di Sviluppo Rurale misura 16.1, realizzati dalla Confederazione Italiana Agricoltori attraverso il proprio istituto di formazione professionale agricolo CIPA AT Savona.
Nello specifico i due progetti rivolti al miglioramento e alla razionalizzazione del settore forestale hanno interessato due comparti: la legna da ardere e il legno sminuzzato o cippato.
Scopo dei due progetti era di trovare modalità di lavoro anche con la realizzazione di macchine innovative per le operazioni boschive, più veloci, con minore necessità di forza lavoro e un livello di sicurezza maggiore. «Le aree boscate liguri e savonesi stanno aumentando continuamente a scapito di terreni agricoli e pascolativi sempre più in abbandono, causando anche diminuzione di biodiversità», spiega il responsabile di CIPA AT Savona Valter Sparso. I due progetti sono stati organizzati insieme a due partner scientifici come l’Università di Torino – Facoltà di Scienze Forestali – con il professor Marco Manzone e l’Università Di Genova – Dipartimento di Ingegneria Meccanica – con il professor Matteo Zoppi, oltre ad un gruppo di diverse aziende agro forestali liguri operanti sulla dorsale delle Alpi, tra la provincia di Savona e Provincia di Cuneo. Il coordinatore tecnico è stato il dott. Alberto Emiliano, con la collaborazione del dottor Matteo Zerbini dell’ente formativo Elfo.
I progetti hanno monitorato diversi lotti di taglio nei boschi savonesi, ottenendo con precisione la percentuale media dei diversi prodotti legnosi ricavati per superficie, con la conferma che i prodotti collocati nello spettro dei meno redditizi, e provenienti dal castagno, sono la maggioranza del prodotto ricavato in un lotto di taglio. Per questo è fondamentale il recupero degli scarti legnosi, creando nuovo reddito tramite processi lavorativi e logistici con macchinari adeguati.