Le uova sopravvissute alla mareggiata di Pietra Ligure sono in cura a Genova
Ad inizio settimana il Gruppo Ligure Tartarughe marine, di cui fanno parte Acquario di Genova, coordinatore, Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ligure (Arpal) – settori Centro del Mare e Biodiversità, Università di Genova – Distav e Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, ha ispezionato il nido di tartaruga di Pietra Ligure in cui non è avvenuta la schiusa delle poche uova di tartaruga non disperse dalle mareggiate di settembre.
Le uova sono state prelevate, accuratamente spazzolate, pesate, misurate e trasferite nel laboratorio di Arpal per essere analizzate con parametri morfometrici che permettono di capire lo stadio di sviluppo degli embrioni. Da un primo esame gli esperti del GLIT hanno rilevato che le uova, come avvenuto per il nido di Alassio, denotano uno sviluppo parziale.
Occorreranno ulteriori analisi per approfondire il ciclo vitale dello stato embrionale delle tartarughe e capire le cause del blocco dello sviluppo.
La deposizione del nido di Pietra Ligure è avvenuta nel pieno dell’estate, il 13 agosto, presso i bagni Iguana Beach. In ordine temporale è stata la quinta e ultima nidificazione in Liguria, seguendo di una decina di giorni quella di Finale Ligure, presso i bagni Boncardo.
Purtroppo, le mareggiate che hanno colpito le spiagge del Ponente ligure nella seconda metà di settembre, hanno danneggiato i nidi che non avevano ancora raggiunto il periodo della schiusa. Il nido di Finale è stato completamente distrutto dal mare; in quello di Pietra gli esperti hanno trovato poche uova dissotterrate dal mare che avevano risistemato sotto un adeguato strato di sabbia nella speranza che potessero continuare lo sviluppo.
Ad Alassio, presso i bagni Londra, non è avvenuta l’attesa schiusa delle uova. All’ispezione gli esperti hanno rinvenuto 86 uova il cui sviluppo è risultato parziale.
Con l’ispezione del nido di Pietra Ligure si conclude per quest’anno la stagione delle nidificazioni in Liguria che ha visto coinvolti con entusiasmo e partecipazione Istituzioni, stabilimenti balneari, le associazioni Delfini del Ponente e Menkab, cittadini e turisti delle località liguri scelte dalle tartarughe per la deposizione.
Ricordiamo che le prime nidificazioni dell’estate avvenute presso i bagni Diana di Laigueglia e lo stabilimento balneare Piccolo Lido di Arma di Taggia hanno portato alla schiusa di 110 uova (su un totale di 119 uova deposte) a Laigueglia e di 93 uova (su un totale di 104 uova deposte) ad Arma di Taggia.
Un ringraziamento speciale meritano i gestori degli stabilimenti balneari in cui le tartarughe hanno nidificato che hanno accolto la novità e si sono impegnati a fianco degli esperti per proteggere i nidi e gestire al meglio la situazione.
Il GLIT ricorda l’importanza della raccolta di tutti i dati scientifici sia favorevoli che sfavorevoli, indispensabili per comprendere il recente fenomeno delle nidificazioni di Caretta caretta in Liguria al fine di valutare le future strategie di conservazione della specie nella nostra regione.