«Come trattenere il respiro», ultimo spettacolo alla Sala Mercato di Genova
Ultimo spettacolo oggi, alla Sala Mercato di Genova in prima nazionale, di «Come trattenere il respiro» per la regia di Marco Plini, coproduzione di Teatro Nazionale e del Centro Teatrale MaMiMò.
Il testo inedito in Italia è contraddistinto dalla cifra ironica e caustica di Zinnie Harris, autrice scozzese di Edimburgo, pluripremiata per i suoi rivoluzionari adattamenti di opere classiche, spesso prodotta dal Royal Court Theatre, dal Royal National Theatre, dal National Theatre of Scotland e dalla Royal Shakespeare Company.
La traduzione di Monica Capuani è capace di esaltare i toni ironici e asciutti di questo testo e un affiatato gruppo di attori e attrici della compagnia MaMiMò (Fabio Banfo, Luca Cattani, Cecilia Di Donato, Alice Giroldini e Marco Maccieri) affronta con ironia i toni apocalittici di Harris.
Al centro della trama è Dana (Alice Girondini), giovane donna immersa nelle contraddizioni del nostro mondo e che può essere paragonata ad una sorta di Faust contemporaneo e accondiscendente.
Dopo una notte con uno sconosciuto vede il proprio mondo e le proprie certezze sgretolarsi. Inizia così un viaggio che la dovrebbe portare insieme alla sorella (Cecilia Di Donato) da Berlino ad Alessandria d’Egitto: le due donne attraversano un mondo che si sfalda e crolla su se stesso in una sistematica inversione di ogni regola e certezza.
Lo spettacolo è una metafora sull’esistenza moderna, sulla finzione in cui viviamo, la finzione della civilizzazione e del controllo sulla propria vita, la finzione della bontà La visione apocalittica di Zinnie Harris ci mette di fronte a molte delle questioni della vita contemporanea.
«Il miglior sistema di vita possibile, in cui ci illudiamo di vivere è molto più fragile di quanto ci sembri – spiega il regista Marco Plini – Il sistema di valori che pretendiamo di esportare non è in grado di tollerare che le cose non vadano come previsto e quando qualcosa va storto non sappiamo far altro che pensare che sia impossibile che le cose vadano così, che prima o poi qualcuno interverrà a salvarci perché viviamo in un mondo civile. Questo flusso di situazioni allucinatorie – aggiunge Marco Plini – è condotto dall’autrice con un atroce senso ironico, svuotando la metafora di qualsiasi possibilità tragica: una storia in cui il bene e il male si scambiano continuamente di posto. È una metafora sull’esistenza moderna, sulla finzione in cui viviamo, sulla finzione della civilizzazione e del controllo sulla propria vita. È un Faust al femminile – precisa il regista Marco Plini pronto a coordinare le scene dell’ultimo spettacolo di oggi dopo un buon successo alla «prima» del 7 gennaio scorso – una storia in cui la protagonista attraversa le contraddizioni del nostro sistema di vita, in una favola nera dai contorni crudelmente comici Starà al pubblico decidere se quel viaggio verso l’irraggiungibile Alessandria d’Egitto, sia così lontano dalla realtà».
Come trattenere il respiro” va in scena oggi pomeriggio alle 16. Biglietti 16 euro e under 30 11 euro.