
Savona, in Seminario incontro prequaresimale dei ministri della comunione
Oggi dalle ore 9:30 a mezzogiorno il Seminario Vescovile ospiterà l’incontro di preparazione alla Quaresima dei ministri straordinari della comunione “per rinnovare la nostra fede, la nostra speranza e la nostra carità insieme”, come spiega il benedettino dom Franco Gazzera, responsabile del Servizio Liturgico della Diocesi di Savona-Noli. Il vescovo monsignor Calogero Marino aiuterà i partecipanti nella riflessione.
Nella Chiesa cattolica al ministro straordinario della comunione è affidato l’incarico della distribuzione dell’eucaristia durante la messa oppure agli ammalati in casa o in ospedale, impossibilitati a recarsi in chiesa. “L’11 febbraio abbiamo celebrato la Giornata Mondiale del Malato e vogliamo ricordare, come dice papa Francesco, che l’amore del prossimo è l’amore completo di tutta la persona, che è corpo, anima, cuore e spirito – dice dom Gazzera – Prendersi cura del malato è prendersi cura non solo della malattia ma di tutta la persona con la sua dignità”.
“Gesù stesso ce lo dice: ‘Ero malato e mi avete fatto visita’. Visitare gli infermi è prendersi un tempo, il tempo dell’incontro, incontrare la persona nella sua vulnerabilità, condividere i momenti di serenità e tristezza, lasciarsi interpellare per vedere la nostra stessa mortalità. Lo dobbiamo fare con umiltà, delicatezza e benevolenza – aggiunge – Dando il nostro tempo incontriamo con il nostro cuore un altro cuore. Quando diamo un tempo con la preghiera il nostro spirito incontra un altro spirito. Gesù ha preso sulla croce tutte le nostre fragilità: al malato portiamo Lui e il conforto della Sua presenza”.
Il responsabile del Servizio Liturgico diocesano ricorda che per il Giubileo 2025 papa Francesco esorta dicendo “La speranza non delude ma ci rende forti nella tribolazione” e citando la mistica francese Madeleine Delbrêl: “Restiamo fedeli alla fedeltà di Dio, perché la speranza è un dono di Dio da cogliere e coltivare. Niente e nessuno ci separerà dall’amore di Dio”.
“I luoghi in cui si soffre sono spesso luoghi di condivisione in cui ci si arricchisce a vicenda – conclude il benedettino – Diventare ‘angeli di speranza’ è il nostro ruolo speciale, come dice il Santo Padre. Rendiamo grazie a Dio per la vostra generosità ogni volta che avvicinate un fratello malato, per la vostra fedeltà, per voi che date la vostra fede e il vostro tempo affinché i malati non siano soli”.