Assagenti, ‘subito presidente Porto Genova e grandi opere’

Assagenti, ‘subito presidente Porto Genova e grandi opere’

Assagenti, l’associazione degli agenti marittimi di Genova chiede decisioni immediate sulla governance del porto di Genova, senza presidente da oltre un anno, e sui tempi delle grandi opere, a partire dalla nuova diga foranea.

“Il fattore tempo nelle scelte non può essere, e certo non è, più una variabile indipendente.

Con tutta la stima per il lavoro prezioso che i due commissari stanno svolgendo, non è accettabile che da più di un anno il sistema portuale più importante per l’economia italiana, quello che gestisce i porti di Genova e Savona, e attraverso il quale transita circa il 35% di tutto il traffico container del Paese, sia acefalo” attacca il presidente di Assagenti Gianluca Croce. “I poteri commissariali, per legge e di fatto, sono circoscritti all’ordinaria amministrazione e il porto di Genova ha invece bisogno di risposte definitive e trasparenti sul piano regolatore, sulle concessioni, sulla gestione e sul recupero di spazi, su tematiche apparentemente accantonate come il destino delle aree siderurgiche. La velocità con cui il quadro geopolitico, economico, quello relativo alle rotte dell’interscambio commerciale via mare, non consente esitazioni o rinvii. Considerando che le imminenti elezioni comunali polarizzeranno le attenzioni della politica, è necessario e non più rinviabile la scelta del nuovo presidente dell’Autorità di sistema portuale al quale affidare in chiave manageriale il timone del porto”. Oltre ad un presidente per Croce serve subito anche “un chiarimento in tempo reale quasi quotidiano sulla tempistica delle grandi opere che riguardano direttamente o indirettamente il porto” per poter comunicare con certezza quando la diga consentirà l’ingresso delle grandi navi container, quando “i treni economicamente compatibili arriveranno in banchina” e quando “il Terzo Valico sarà operativo e se nel Porto di Genova sarà garantita la polifunzionalità”. Ancora: “Abbiamo la sensazione di camminare sulla sottile linea di demarcazione fra un futuro di forte rilancio dei traffici del porto di Genova e una stagnazione che inevitabilmente sfocia nel declino” spiega il presidente di Assagenti .