
«L’esodo dimenticato» Due eventi in due giorni, al Teatro Nuovo di Valleggia e al Teatro Ambra alle 10 ad Albenga
«L’esodo dimenticato». Due eventi in due giorni, al Teatro Nuovo di Valleggia alle 17 di domenica 16 marzo e al Teatro Ambra alle 10 ad Albenga. E’ lo spettacolo organizzato da ANVGD con il suo presidente Valter Lazzari, insieme a FIVL e a IRCI. Un doppio evento fatto di parole, suoni, immagini di chi abbandonò le terre dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, il racconto del Magazzino 18 a Trieste, i ricordi di chi arrivò In Liguria e più precisamente a Savona. Uno spettacolo dove anche la musica e il canto assumono un’importanza fondamentale perché arricchisce il racconto drammatico delle persone in fuga. Le testimonianze, i ricordi, canti per non dimenticare, vedranno protagonisti Giovanna Penna, Irci di Trieste e poi gli artisti Linda Campanella (soprano), Matteo Peirone (basso brillante), Itinera Mundi Trio con Laura Lanzetti (pianoforte), Arianna Menesini (violoncello), Gianluca Campi (fisarmonica), Gabriella Bianchi (attrice), Carlo De Prati (attore), Alessandra Piccoli che leggerà poesie in lingua fiumana nello spettacolo di Valleggia. Protagonista anche il Coro Polifonico di Valleggia diretto da Maurizio Fiaschi. A presentare la serata sarà il giornalista Marco Gervino. Per lo spettacolo di Albenga i protagonisti sono praticamente gli stessi ad esclusione di Alessandra Piccoli e del Coro Polifonico di Valleggia. «Mia mamma, Antonietta Toneatto – racconta Matteo Peirone – è una esule giuliana, Fuggí da Fiume nel 1946 e, dopo quasi due anni nei carri bestiame tra Trieste e Savona, trovò casa, amici, amori e famiglia». A Valleggia sarà presente anche il noto produttore di vino Andrea Felluga (una delle cantine più significative del Friuli e di tutta Italia ). Livio, il papà era istriano. Presente anche Giovanna Penna, la ragazza che, avendo ascoltato le storie dei nonni esuli, sta dedicando la vita alla riorganizzazione e la visite al Magazzino 18, quello che ha ispirato Simone Cristicchi. Racconterà le terribili condizioni dei CRP (Centri di Raccolta Profughi) dove non pochi furono i decessi di bambini e vecchi a causa dei freddi inverni 1955 e ’56. E non mancheranno i racconti della Liguria, ossia i luoghi di arrivo, le difficoltà, sempre una grande dignità e i tanti episodi di solidale accoglienza da parte della gente. Canti, letture di poesie e testimonianze di esuli che si insediarono in provincia di Savona coinvolgeranno il pubblico ricordando anche alle nuove generazioni che la Liguria è stata la regione d’Italia che in proporzione ha assorbito il maggior numero di profughi. Partecipa anche la celebre violoncellista genovese Arianna Menesini che appartiene ad una famiglia di profughi dell’isola di Lussin Piccolo.