Indagine CNA: tra imprenditori e dipendenti nessuna differenza, in tanti rimangono in attività con i capelli bianchi

Indagine CNA: tra imprenditori e dipendenti nessuna differenza, in tanti rimangono in attività con i capelli bianchi

Anche a Imperia cresce la “senilizzazione del lavoro”. CNA: servono politiche strutturali per il ricambio generazionale e il sostegno all’imprenditorialità giovanile L’ultima indagine dell’Area Studi e Ricerche della CNA nazionale evidenzia un fenomeno sempre più diffuso: la “senilizzazione del lavoro”, con un numero crescente di imprenditori e lavoratori che proseguono l’attività ben oltre l’età pensionabile. Questo trend è evidente anche nella provincia di Imperia, dove l’età media degli imprenditori, soprattutto nel comparto artigiano, è in costante aumento, mentre si registra un calo significativo di nuove leve.​
Secondo i dati più recenti, nella provincia di Imperia il comparto artigiano continua a rappresentare un pilastro dell’economia locale, ma rispecchia appieno le dinamiche demografiche in atto su scala nazionale: Le imprese artigiane attive sono oltre 7.200, circa il 33% del totale delle imprese registrate sul territorio. Le imprese artigiane giovanili (under 35) sono poco più di 900, pari al 45% delle imprese giovanili complessive. Tuttavia, il loro peso sul totale delle imprese artigiane resta contenuto, confermando la fatica delle nuove generazioni a entrare
stabilmente nel mondo dell’artigianato. Al contrario, si osserva una presenza crescente di imprenditori over 60, che costituiscono una parte significativa della base associativa CNA. Anche se i dati provinciali precisi sulla fascia anagrafica non sono sempre aggiornati, le tendenze
regionali indicano che oltre il 35% degli artigiani attivi in Liguria ha superato i 60 anni. Una dinamica ben visibile anche a livello locale.  A contribuire al mantenimento della vitalità del comparto sono gli imprenditori di origine straniera: nella provincia di Imperia le imprese artigiane a guida straniera sono oltre 1.800, pari al 43% delle imprese con titolare non italiano. Un dato che testimonia il forte contributo delle comunità immigrate, soprattutto nei settori manifatturieri, edili e dei servizi alla persona.

Questi numeri confermano il progressivo invecchiamento del tessuto imprenditoriale artigiano e la difficoltà nel garantire un adeguato ricambio generazionale, specialmente in alcuni mestieri tradizionali ormai poco attrattivi per i più giovani.