A Villa Croce di Genova fino al 3 settembre la mostra Wistawa Szymborska
Ci sono 80 collage, che si divertiva a preparare e a donare come biglietto di auguri ai propri amici, molti cimeli, come la scimmia portafortuna, la macchina da scrivere, il libro di inglese che illustrò da ragazza, ma soprattutto le 10 poesie inedite esposte per la prima volta.
Sono alcune delle attrazioni della mostra Wistawa Szymborska. La gioia di scrivere, a Villa Croce a Genova fino al 3 settembre. Nell’anno del centenario la rassegna mette insieme l’opera letteraria, della Szymborska, premio Nobel per la Letteratura nel 1996, e le opere grafiche particolarmente importanti nella vita dell’artista.
A Genova l’autrice era particolarmente legata sia per l’amicizia con Pietro Marchesani, professore di Polonistica all’Università di Genova, che ha tradotto l’opera omnia della poetessa, sia perché proprio nel capoluogo, nel 1961, l’editore Silva pubblica, per la prima volta in Italia, sette sue poesie, trentacinque anni prima del premio Nobel. “Ho ideato la mostra come uno spettacolo – spiega il curatore Sergio Maifredi – prendendo sul serio un’arte che Szymborska ha coltivato per passione: il collage. Ho immaginato di far entrare lo spettatore dentro a un collage, come un bambino in un libro pop-up, scoprendo così il laboratorio artistico di Szymborska, attraverso i ritaglini, le cianfrusaglie, gli appunti cancellati sull’inseparabile taccuino; decifrando frasi che sono embrioni di poesie, fino a veder affiorare dieci poesie inedite, scoperte tra le carte e pubblicate, per la prima volta, nel febbraio scorso in Polonia”.
Visitando le sale, punteggiate da 100 massime estratte dalle sue poesie, si scoprono anche particolari inediti come le tante citazioni in canzoni e film, da Woody Allen a Umberto Eco, da Roberto Saviano a Roberto Vecchioni, che le ha dedicato una canzone, ad Andrea Camilleri, a Jovanotti. “Questo è anche un modo per unire i diversi messaggi dell’arte – sottolinea Barbara Grosso, consigliere delegato per il comune di Genova – da quella letteraria a quella visiva che si uniscono in una mostra che vuole raccontare anche alcuni momenti inediti di una grande poetessa”.