Ape Confedilizia: “Il disegno di legge Santanchè sugli affitti brevi è distruttivo per Genova e per la Liguria”

Ape Confedilizia: “Il disegno di legge Santanchè sugli affitti brevi è distruttivo per Genova e per la Liguria”

Il disegno di legge Santanchè sugli affitti brevi è distruttivo per Genova e per la Liguria. A rischio 150.000 posti letto in Liguria. Lo sostiene Ape Confedilizia attraverso Vincenzo Nasini, presidente dell’associazione Genova e Liguria e vicepresidente nazionale. «Il provvedimento tratteggiato dal ministro Santanché − dice − è di tipo liberticida, con una palese violazione del diritto di proprietà privata. Il tema di fondo è di tipo giuridico e costituzionale: è già scorretto che un ministro si faccia condizionare da una categoria, in questo caso quella degli albergatori. Qui si va oltre, però: viene sacrificato un principio di diritto costituzionale, la proprietà privata».

Secondo i dati diffusi da Ape Confedilizia l’ultimo censimento della Regione Liguria risale a un paio di anni fa e fa riferimento a circa 25.000 appartamenti che offrono 100.000 posti letto, a fronte di un’offerta alberghiera ed extra alberghiera di 150.000 posti. “Quindi ogni 3 posti in alberghi, bed & breakfast, agriturismi e altre tipologie consolidate corrispondono 2 posti negli affitti turistici brevi”. A Genova e provincia il numero è di circa 11.000 appartamenti e 44.000 posti letto. “Dunque, a Genova e in Liguria il fenomeno degli affitti brevi è in crescita e rappresenta una risorsa per molti proprietari e per il sistema turistico ligure”.

«Il 23 settembre a Piacenza avremo il convegno con i legali di Confedilizia e diversi politici di spicco. Faremo tutti il possibile per tutelare il diritto di proprietà: non tolleriamo che vengano imposti dei limiti senza, fra l’altro, un interesse pubblico reale ma solo quello degli albergatori – continua Nasini – questa manovra vorrebbe portare i proprietari ad affittare con contratti 4 più 4 o 3 più 2, ovvero togliere proprietari dal settore del turismo e degli affitti brevi turistici. Chiediamo un deciso cambio di rotta nell’impostazione di una normativa che, se rimanesse tale, determinerebbe una pericolosa deriva liberticida rispetto al diritto costituzionalmente garantito di poter affittare liberamente il proprio immobile, acquistato spesso e volentieri con i risparmi accumulati in anni e anni di sacrifici. Gli affitti brevi, peraltro, soddisfano anche esigenze diverse da quelle dei turisti, come lavoro, studio, assistenza a ricoverati. Ciò detto, ribadiamo alcuni punti fermi». Secondo Ape il provvedimento determinerebbe “inevitabilmente un aumento dei prezzi di alberghi e simili (già esplosi dopo la pandemia) e un dirottamento dei turisti su Paesi diversi dall’Italia, con nocumento per la nostra economia”.

Di parere opposto l’assessore regionale al Turismo Augusto Sartori che, a margine della conferenza stampa delle cinque stelle all’Hotel Bristol Palace, ha commentato: «Questa emersione di realtà che fino a qualche anno fa erano sommerse è frutto anche del lavoro fatto da Regione Liguria con l’obbligatorietà di un codice di riconoscimento, che con il ddl dovrà diventare una normativa di carattere nazionale. La Liguria ha fatto da apripista per mettere un po’ d’ordine in un settore che ha avuto una forte crescita. Il fatto che da noi questi numeri siano importanti è frutto di due cose, intanto della crescita turistica della nostra regione e poi di un’attenzione che abbiamo avuto su questo argomento».

«Il ddl sugli affitti brevi per gli appartamenti per uso turistico è un grandissimo passo avanti: la conferma che il governo, in coerenza con quanto promesso, sia intervenuto sul comparto − sostiene l’assessore al turismo di Genova Alessandra Bianchi − È una tematica problematica, ma è doverosa e necessaria una normativa in questo senso in modo tale che, sulla base delle competenze comunali, si intervenga caso per caso, per far sì che ci sia una regolamentazione senza criminalizzare nessuno, però è un comparto che ormai deve essere considerato perché consiste in una percentuale molto alta delle strutture ricettive del territorio».