A Nervi inaugurata la mostra “Dialogo tra due “divine” di Giovanni Boldini
Al Museo delle Raccolte Frugone di Nervi ha inaugurato e prosegue fino al prossimo 12 gennaio, la mostra-dossier “Dialogo tra due “divine” di Giovanni Boldini. Protagoniste dell’alta società parigina della Belle Époque, Miss Bell e La contessa De Leusse sono raffigurate da Giovanni Boldini in tele di grande formato, conosciute come i ritratti delle ‘divine’.
La rassegna mette a confronto il capolavoro delle Raccolte Frugone, il grande dipinto che raffigura Miss Bell che è la vera e propria immagine iconica del museo genovese, con il Ritratto della contessa de Leusse in piedi, eccezionale prestito dal museo Giovanni Boldini di Ferrara: due esempi di femminilità connotati da atteggiamenti ugualmente sensuali, ma dal diverso grado di disinibizione, come emerge dalle pose assunte dalle due donne.
Le due opere sono messe a confronto diretto, con le due dame una di fronte all’altra, in un allestimento studiato ad hoc dalla conservatrice Simona Parigi per dare il massimo risalto alla magnificenza e all’eleganza delle due parigine.
«La valorizzazione delle nostre eccellenze culturali, quali sono i numerosi musei della città che fanno parte di un grande network, si concretizza in questa occasione in una iniziativa che intende puntare i riflettori su uno dei massimi capolavori di pittura conservati a Genova – dichiara il sindaco Marco Bucci – e la notorietà di quest’opera e del suo autore rafforzerà la conoscenza del museo che la conserva. L’opera in prestito da un prestigioso museo di Ferrara con cui il nostro Boldini è messo in dialogo, si inserisce in un percorso di numerose iniziative che lavorano sulle relazioni nazionali e internazionali, che, con episodi significativi come questo, è destinato a far crescere sempre più l’attrattività culturale di Genova».
L’iniziativa rappresenta l’avvio di una collaborazione con la GAMC di Ferrara, in cui è conservato il nucleo più consistente di opere di Giovanni Boldini.
Giovanni Boldini nasce a Ferrara nel 1842 e, dopo un soggiorno toscano che gli consentirà di conoscere il gruppo dei Macchiaioli, nel 1871 si trasferisce a Parigi dove riscuote un buon successo, che lo fa apprezzare da una committenza facoltosa e celebre. Amato per i suoi ritratti “à la mode”, Boldini raffigura personaggi della sua epoca appartenenti all’alta borghesia e all’aristocrazia, indugiando nell’analisi delle pose e degli abiti, fatto questo che consente al corpus delle sue opere di essere letto non soltanto in chiave prettamente artistica, ma sociale e psicologica. I ritratti di grande formato, in maggioranza dedicati alla celebrazione delle donne, rivelano un’attenzione per la modernità e per la moda che fa di lui un punto di riferimento per il pubblico femminile della sua epoca e per chiunque si dedichi allo studio dell’evoluzione del costume e dell’emancipazione delle donne, che egli coglie in pose disinvolte e sensuali.