L’Atelier Gianni Di Muro di Alassio ospita fino all’8 settembre una mostra fotografica dedicata a Marino Parisotto

L’Atelier Gianni Di Muro di Alassio ospita fino all’8 settembre una mostra fotografica dedicata a Marino Parisotto

L’Atelier Gianni Di Muro di Alassio ospiterà, a partire dal 10 luglio fino all’8 di settembre 2024, una mostra fotografica dedicata a Marino Parisotto (Sudbury, 1962 – Milano, 2022), celebre icona nella fotografia di moda e di celebrities, che tanto amava la riviera ligure ed Alassio.

“Tra i 10 migliori fotografi degli anni 90” (cit. dell’illustre rivista PhotoFrance) Parisotto aveva tanto a cuore la costiera: “Creiamo ad Alassio un Festival della Fotografia, una Hollywood delle immagini con workshop, incontri con i maestri della fotografia e un grande allestimento di foto lungo tutto il Budello. Sarebbe un Festival originale e inedito. Avete la fortuna di vivere in una bella città a poche ore da Milano. Qui c’è il mare e il sole. Centinaia di location ideali per realizzare shooting fotografici da sogno” (intervista a Marino Parisotto nel 2010).

A cura della figlia del fotografo, Sofia Parisotto, e di Gianni Di Muro, l’esposizione è una selezione proveniente dal vasto archivio, tutt’ora in fase di studio e riorganizzazione da parte della famiglia, che raccoglie l’intero testamento artistico e professionale del fotografo. Una sorta di manifesto iconografico improntato sui principi antitetici che hanno caratterizzato la sua produzione, sempre sfrontatamente sensuale e coraggiosa, raffinata ed elegante.

La mostra presenterà 15 fotografie, oltre a documenti, cataloghi e portfolio originali. Una selezione costruita sulla poetica del bianco nero con contrasti forti. Il nero è profondo e ricco di dettagli. Il bianco è invece lo spazio per una azione più libera e per depositare pensieri e parole parallele.

Immagini e visioni sospese nello spazio e nel tempo, catturate e costrette all’interno di un riquadro che banalmente chiamiamo fotogramma, ma che in realtà è un divenire di istanti, tra un prima, un mentre e un dopo, lasciando allo spettatore decidere come e quando fermare la lancetta che ne determina il tempo dell’emozione. Parisotto cerca l’emozione nel movimento ed il tempo nella sua poetica fotografica sembra quasi sospeso in una metafisica surreale. Sempre alla ricerca del bello, riscopre e reinterpreta la donna, prima angelo poi dea, in splendidi contesti naturali, illuminati da una luce cinematografica che ne esalta la figura.

Opere d’arte, scattate sulle spiagge alassine: i suoi panorami hanno la stessa forza sensuale degli scatti prodotti per il contesto della moda. Si ricordano infatti le sue campagne internazionali e i libri fotografici realizzati per La Perla, vere e proprie opere d’arte, capaci di catturare l’essenza della seduzione in immagini fortemente evocative o anche gli shooting per List, Brema, Swarovski e per il famoso calendario Lavazza, scattato al porto di Alassio.

Nel corso della carriera, Parisotto ha avuto la possibilità di fotografare numerose celebrità e top model di fama internazionale, tra cui Hugh Grant, Daniel Day Lewis, Eva Green, Michael Fassbender, Klaus Maria Brandauer, Udo Kier, Karen Mulder, Eva Mendes, Laetitia Casta, Victoria Silvstedt, Rachel Roberts, Janice Dickinson, Tereza Maxová e molti altri. Frutto di una lunga collaborazione con alcuni dei più importanti brand italiani e internazionali, spiccano i lavori per Giorgio Armani, Givenchy, Roberto Cavalli, POP84, Wella, Iceberg, Lavazza, Campari, Rochas.

Per tutti gli shooting scattati in Liguria, Parisotto si affidava a Gianni Di Muro per l’hairstyle delle proprie modelle e nel corso degli anni nacque non solo una collaborazione lavorativa, ma una solida amicizia.

La sua fama e il suo talento sono stati riconosciuti anche a livello internazionale: Parisotto ha vinto due premi d’oro per la fotografia dall’International Art Directors Club e, primo italiano a vincerlo, il prestigioso American Award of Photography. È stato annoverato tra i 10 più grandi fotografi della sua generazione dalla rivista francese Photo.

Guardare le opere di Marino Parisotto, anche a distanza di decenni, significa riappropriarsi di un fotografo che è stato vanto della moda italiana degli anni ‘90, e riscoprire un’importante fonte di ispirazione per generazioni di fotografi. Opere che affascinano il pubblico per la bellezza senza tempo, la carica emotiva e la ricercatezza tecnica.

Marino Parisotto nasce nel 1962 da genitori italiani a Sudbury, in Canada. Dopo il rientro della famiglia in Italia, frequenta le scuole in Lombardia, pur rimanendo molto legato al Veneto, regione di origine della sua famiglia. Studia economia e commercio all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Già affascinato dal mondo della moda, entra nella prestigiosa agenzia di moda Fashion Models, sfilando per marchi prestigiosi come Gianfranco Ferré e diventando il volto dello stilista Gian Marco Venturi. Ben presto riconosciuto a livello internazionale, la sua carriera iniziale lo porta fino in Giappone.

Con una laurea in economia, approfitta della sua fama di modello per fondare, insieme a un compagno di studi, un’agenzia pubblicitaria che si occupa esclusivamente di marchi di moda e bellezza, chiamata Le Officine Creative, dove ricopre il ruolo di direttore artistico.

Ben presto i suoi impulsi creativi lo spingono a decidere di prendere in mano la macchina fotografica per alcuni clienti che si fidano di lui. Dopo una prima serie in Marocco, raggiunge una fama quasi immediata con una serie importante negli Stati Uniti per il marchio di jeans POP84, con protagonista la allora sconosciuta futura top model Shana Zadrick. La foto scelta per la campagna di affissione è così sensuale che ben presto i manifesti scompaiono uno dopo l’altro, rubati ogni notte da amanti del cliché. Il fenomeno è tale che alcuni quotidiani italiani riportano la notizia. Il libro, nato come brochure pubblicitaria, è presto pubblicato come libro d’arte e venduto con il titolo “Bella da Strappare”. È il primo successo pubblico del fotografo.

Photo, la rivista francese di fotografia più venduta al mondo e punto di riferimento del settore, scopre gli articoli della stampa e si entusiasma per questo giovane fotografo, fino ad allora totalmente sconosciuto. La sua carriera francese è lanciata. Ben presto firma per il grande couturier Hubert de Givenchy, che gli affida la direzione artistica delle sue ultime due campagne, prima di ritirarsi nel 1995 ed essere sostituito da John Galliano.

In Italia, il marchio tedesco di cosmetici Wella gli commissiona un vero e proprio libro d’arte in bianco e nero in cui “angeli neri” e “angeli bianchi” si muovono su una spiaggia deserta di Miami, esprimendo la sua visione del mondo, della vita, dell’amore, della spiritualità e, soprattutto, la sua visione di uomo che è allo stesso tempo sedotto, affascinato e intimidito dall’immagine e dall’anima delle donne. Questa serie sarà oggetto della sua prima grande mostra a Parigi.

Negli anni ’90 i progetti si susseguono presto tra Francia e Italia. “Black & White Angels” diventa un punto di riferimento e colpisce anche i grandi fotografi di moda, come Peter Lindbergh, che riprende il concetto con i suoi angeli che si muovono per le strade di New York. Un anno dopo, Marino Parisotto risponde, sempre sotto l’egida di Wella, pubblicando il libro “Sky over New York”, in cui le sue essenze divine sorvolano la Grande Mela per esprimere il loro amore e la loro compassione per il genere umano.

Giorgio Armani gli chiede nel 1996 di lavorare per un’edizione dell’Emporio Armani Magazine. Per questa serie, Parisotto decide di reinventare il mito del volo di Icaro. La foto di copertina è così notevole che il couturier decide di esporla sul famoso “muro Armani” di via Broletto a Milano.

Nel 1997 il marchio di lingerie La Perla gli dà carta bianca per reinventare il messaggio del marchio in un momento in cui il porno-chic stava facendo un ritorno folgorante nell’immaginario della moda. Per La Perla, Parisotto realizza campagne pubblicitarie internazionali e libri, rivelando il suo acuto senso di come mettere in mostra il corpo femminile, con scatti sempre più sensuali. Il suo libro “Senso” (1997), con una tiratura di diecimila copie, è distribuito da Fnac attraverso la sua rete internazionale e va esaurito in meno di sei mesi. Parisotto firma la sua ultima collaborazione con il marchio con una serie che si svolge nei sedili posteriori delle limousine, battezzata “Backseat”. Donne e belle auto, un tema ricorrente nel suo lavoro fotografico, lo portano sulla copertina della rivista Playboy con la top model Adriana Karembeu.

Il marchio austriaco Wolford, a seguito della morte del suo storico fotografo Helmut Newton nel 2004, vede in Marino Parisotto un erede del grande maestro e gli chiede di seguire le sue orme, invitandolo ad essere ancora più trasgressivo di quanto non fosse stato per La Perla. Fino ad allora più romantico nel suo messaggio, il fotografo esplora una nuova sfaccettatura della sensualità, in uno studio sempre attuale dell’animo umano.

Iceberg gli offre la sua prima campagna di profumi, dove si cimenta anche nella regia, il film pubblicitario.

Rochas punta sul suo talento per sostenere il lancio mondiale della sua nuova fragranza Alchimie. Soddisfatto di questa prima collaborazione, il marchio si rivolgerà a lui anche per rilanciare una vecchia fragranza, Toquade.

L’azienda produttrice di cristalli Baccarat si affida a lui per dirigere l’ambiziosa campagna pubblicitaria del 1998, straordinariamente onirica e tecnicamente complessa, in un’epoca in cui le immagini erano ancora prodotte senza effetti digitali. L’azzardo fu ripagato: lo spot, creato dall’agenzia pubblicitaria Les Ouvriers du Paradis, vinse quell’anno il primo premio del Club des Directeurs Artistiques.

Swatch, Mikimoto, Rémy Martin, Roberto Cavalli, Enrico Coveri, Sergio Rossi, Bergdorf Goodman, Swarovski, Corneliani, Rocco Barocco, Carte Noire, Oenobiol, Mitsubishi, FIAT e molte altre grandi aziende si affidano al suo talento.

Marino Parisotto continua a fotografare fino a circa il 2014, decide poi di abbandonare la fotografia per supportare eventi legati all’arte e alla bellezza. Inizia ad organizzare lezioni per aspiranti giovani fotografi, corsi in università, mostre e libri. Un esempio importante della multiforme arte di Marino è ben rappresentato dall’evento nel 2011 “Milano Wiener Walz”, organizzato in partnership con la Camera Nazionale della Moda Italiana con il patrocinio di Regione Lombardia e Comune di Milano. Fedele al suo motto motion creates emotions e ispirato dalla passione di sua moglie per il valzer, l’evento riunì studenti universitari e dei licei milanesi in Galleria Vittorio Emanuele II per una danza comune sulle note del valzer viennese.

Col tempo una malattia, combattuta in silenzio e volutamente tenuta privata dalla famiglia, erode forza ed entusiasmo e Marino muore, in silenzio, il 17 novembre 2022.

Archivio Marino Parisotto

L’Archivio Marino Parisotto, nato nel 2023 per volere della famiglia, gestisce non solo il lascito fotografico e la legacy del fotografo Marino Parisotto ma si occupa anche della verifica dell’autenticità delle opere, garantendone l’originalità. In parallelo, in collaborazione con Denis Curti, sta procedendo alla sistemazione e alla digitalizzazione dell’archivio dell’artista, oltre a promuoverne il percorso artistico attraverso attività di valorizzazione.

https://www.marinoparisotto.com/