A Dammam conclusa la Dakar Classic 2023, la terza consecutiva per il pilota dianese Luciano Carcheri
Si è conclusa a Dammam la Dakar Classic 2023, la terza consecutiva per la Squadra Corse ‘Angelo Caffi’ con il pilota dianese Luciano Carcheri e per la prima volta con il copilota lombardo Giovanni Bernacchini.
Un binomio che lo scorso 31 dicembre era partito carico di aspettative ed ambizioni per il rally raid più famoso del mondo. Un’edizione, quella corsasi ancora una volta in Arabia Saudita, che ha confermato fascino, durezza ed imprevedibilità di questa competizione anche nella sua versione per auto storiche. Una sfida vera e propria, d’altri tempi, che ha visto l’equipaggio della Squadra Corse dimostrare una grandissima tenacia.
A bordo di una inedita Isuzu Vehicross, numero #721, preparata dallo stesso Carcheri con la collaborazione di TecnoSport, il team bresciano è partito subito forte con ottimi rilevamenti nelle prime tappe nonostante qualche intoppo meccanico abbia costretto il pilota dianese ad interventi di ripristino ai bivacchi di fine tappa. Per scelta infatti, Carcheri non si è dotato di una squadra di meccanici, ma ha deciso di affrontare indipendentemente anche il lavoro sull’auto, come nelle eroiche prime edizioni dell’evento.
Forte della sua esperienza, questa era per lui la decima Dakar in carriera, Carcheri sapeva che sarebbe stata dura specie con un mezzo completamente diverso rispetto a quelli guidati nelle ultime due edizioni, ma la situazione si è fatta più tosta a partire dalla quarta tappa. In quel frangente infatti, il distaccamento di una bobina dell’impianto di raffreddamento ha fatto uscire l’olio dal motore. Carcheri, che guidava in controsole, non ha ravvisato la spia accesa sul quadro e si è quindi fermato qualche secondo dopo. Questo breve lasso di tempo ha danneggiato il propulsore della vettura e i portacolori della Squadra Corse Angelo Caffi hanno dovuto ricorrere ai mezzi d’assistenza per portare la vettura in un’officina e tentare la riparazione.
“Qui è iniziata la nostra vera Dakar 2023 – ha raccontato Carcheri – con il regolamento prevede che si possa rientrare in gara in qualsiasi momento, anche saltando diversi giorni, e così abbiamo cercato subito una soluzione. Dopo un’attenta analisi abbiamo capito che riparare il motore sarebbe stato impossibile in un lasso di tempo così stretto, quindi abbiamo deciso di recuperarne uno nuovo. Abbiamo così affrontato un viaggio di quasi 1.000 chilometri per acquistare un nuovo motore che pure aveva ovviamente i suoi chilometri essendo originale. Dopo una giornata è arrivato in officina, abbiamo impiegato un giorno per poterlo montare e testare e tutto sembrava funzionare”.
A quel punto, dopo aver dimostrato una grande voglia di non arrendersi, Carcheri e Bernacchini sono rientrati in corsa nella tappa del 10 gennaio, pronti a disputare la seconda settimana per raggiungere Dammam ed il podio.
“Sfortunatamente anche questo secondo motore ha rivelato qualche problema – ha continuato Carcheri – e non siamo riusciti a concludere sulle quattro ruote l’evento anche se abbiamo comunicato il ritiro solo qualche ora prima dell’ultima giornata. Abbiamo tentato di riparare i pezzi danneggiati, ci abbiamo provato fino alle ultime ore disponibili, ma non è stato possibile. Questa manifestazione insegna sempre qualcosa, non importa che tu l’abbia disputata una, dieci o cinquanta volte. C’è sempre qualcosa da imparare e così è stato anche questa volta, il fascino e la popolarità della Dakar sono anche questo”.
Nonostante questo epilogo, l’avventura vissuta dalla Squadra Corse Angelo Caffi a questa Dakar 2023 rappresenta forse più di ogni altra la tenacia e la passione che spinge ad affrontare questo tipo di sfide. Nonostante un problema di questo tipo, Carcheri e Bernacchini hanno lavorato giorno e notte per cercare in ogni modo di farcela. Un’impresa nell’impresa, una testimonianza che dimostra la forza di volontà che anima questo sport unico al mondo.
“Un grazie a tutti coloro che ci hanno aiutato, a vario titolo – ha concluso Carcheri – al team, a chi ci ha fatto il tifo da casa. Ce l’abbiamo messa tutta e solo ora mi rendo conto di essere stanco per le tante ore di sonno perse, ma ne è valsa la pena. La Dakar è anche questo. Torneremo”.
“È stata un’edizione fatta di tensione e di ricerca delle notizie – ha aggiunto Benedetta Caffi Marelli, Presidente della Squadra Corse Angelo Caffi – eravamo in continuo collegamento con l’Arabia Saudita seguendo passo dopo passo le evoluzioni della situazione e i progressi che si facevano in officina. Quando Luciano e Giovanni sono riusciti a ripartire sapevamo che sarebbe stata dura la seconda settimana, abbiamo gioito insieme a loro, e quello che hanno dimostrato in questa avventura ci rende ancora più orgogliosi. Una sfida contro sé stessi e contro le avversità. Avremmo meritato di salire sulla pedana d’arrivo di Dammam solo per questo, ma ci rifaremo il prossimo anno”.